giovedì 1 maggio 2014

Il giorno prima , il giorno dopo - Roland Ratzenberger , Ayrton Senna


Roland Ratzenberger ai box
 in fase di  relax
 
A 33 anni il buon Roland divideva la sua vita , tra il Giappone e Montecarlo. Nel primo trascorreva  il tempo, correndo nei vari campionati  automobilistici  con buoni risultati ; nel secondo si rilassava e pensava a come arrivare al suo sogno : la Formula 1 . Già, un sogno  quasi svanito, al quale Ratzenberger ormai non sperava più e convinto  che un pilota professionista non debba pagare un " sedile " per correre. Partito da Salisburgo  con pochi soldi in saccoccia, dove faceva il meccanico presso un'autofficina , corse nella Formula Ford tedesca dal 1983 al 1985 conseguendo buonissimi risultati, conditi da alcune vittorie. Sale alla ribalta nel 1986, quando approda nella Formula 3 inglese e stupisce gli addetti ai lavori vincendo il leggendario Festival di Brands Hatch, a bordo di una Van Diemen motorizzata Ford Kent. Putroppo termina per due annate consecutive al 12° posto nella classifica del campionato, non riuscendo ad attirare l'attenzione dei team manager della massima formula. Roland sempre con il sorriso sulle labbra capisce di doversi cercare un'alternativa e vi riesce benissimo ,concentrandosi sulle ruote coperte , inizia con la Bmw M3 Schnitzer, contribuendo con alcuni podi alla conquista del secondo posto del team assieme a Ravaglia, Capelli e Pirro. Nel 1988 corre le ultime gare  del turismo britannico sempre a bordo di una Bmw e la stagione successiva ritorna alle monoposto della F 3000 internazionale, arrivando terzo in campionato. Anche stavolta per  Ratzenberger la F1 sembra un miraggio, quindi all'inizio del 1990  migra in Giappone dove , corre con le F3000 locali, con le Bmw nel campionato Turismo ed infine  con i prototipi del  Team Sard ( che in quegli anni gode dell'appoggio di Toyota  ) con cui stabilisce un sodalizio importante. Infatti l'austriaco diviene pilota - collaudatore del progetto Toyota 93C-V per le gare di durata della All Japan S. P. C., puntando  ad occidente solo per la regina  di tutte le corse la 24 ore di Le Mans ; ecco proprio sul circuito della Sarthe che Roland, raggiunge l'apice della sua carriera. Alla sua quinta partecipazione nella classica francese,  giunge al 5° posto assoluto ed al primo della Classe C2 in collaborazione con Mauro Martini e Naoki Nagasaka. La scalata verso l'olimpo della Formula 1 è completata, finalmente grazie all'appoggio di Barbara Behlau , ricca titolare  di un'agenzia di sponsorizzazioni, trova un'ingaggio per le prime 5 gare della stagione successiva. La scuderia Simtek di Nick Wirth debuttante anch'essa nel Circus , lo affianca alla prima guida David Brabham, figlio del mitico Jack. 
Roland in azione sulla Toyota 93 C-V, spinta da un V8 turbo
 
Per il 1994 la Federazione internazionale cambia i regolamenti tecnici vigenti in F1, introducendo due novità sostanziali : i rifornimenti di carburante durante i Pit -stop ed  eliminando tutti i controlli elettronici dalle monoposto. Durante i test pre - campionato, si verificarono vari incidenti dovuti alla  scarsa tenuta di strada delle vetture, che spogliate dell'elettronica ma con propulsori  sempre più  potenti ( circa 800 cv )diventarono leggerissme schegge impazzite. Sorsero polemiche da parte dei piloti, Ayrton Senna in primis ed anche Alain Prost, appena ritiratosi da campione disse apertamente che le F1 senza l'elettronica , diventavano incontrollabili, con  il rischio d'ammazzarsi.

Roland Ratzenberger e la sua Simtek numero 32
La Simtek che guiderà Roland, non è una macchina nuova, o perlomeno si tratta di un vecchio progetto commissionato a Wirth dalla Bmw, per un rientro  in F1 mai avvenuto previsto nel'90. I telai vennero poi venduti ad un'altra scuderia, l'Andrea Moda per il 1992. La vettura chiamata S941 monta un motore Ford V8 clienti  da 700 cavalli ed è dotata di aerodinamica convenzionale, ha un basso potenziale, in pratica lotta per le ultime file dello schieramento. A Ratzenberger questo non importa, ha ormai  raggiunto il suo sogno, è tranquillo, sa di essere nel Gotha dell'automobilismo mondiale; per la gara d'esordio in Brasile, l'austriaco  deve fare i conti con una macchina acerba e scorbutica,  mancando la qualificazione per la gara. Nel frattempo sboccia la rivalità Schumacher - Senna, con il primo che vince la gara mandando in crisi l'asso brasiliano che incappa in un testacoda con la sua  Williams campione in carica, costringendolo al ritiro. Nella seconda gara in Giappone, la F1 corre per la prima volta sul tracciato di Aida, per Roland che vi ha corso già con i prototipi arriva il momento del debutto in gara. Si qualifica al 26esimo ed ultimo posto, ma con una gara regolare porta la sua vettura all' 11esima piazza staccato di 5 giri dalla Benetton  del sempre più convinente Schumacher; Senna è ancora a 0 punti in classifica essendo stato tamponato dalla McLaren di Hakkinen al via. Il circus arriva in Italia per il round di Imola, nei box si respira tensione, Senna e la Williams sono condannati a vincere per  recuperare il divario da Schumi.
  Il venerdì durante le prime prove, la Jordan di Barrichello decolla a forte velocità alla variante Bassa, il brasiliano ne esce fortunatamente solo con il naso rotto. In quei frangenti ritornano  vive le

polemiche sul pericolo creato dalle vetture, ma Ratzenberger ben conscio come gli altri dei rischi del mestiere, sa che la sua avventura con la Simtek terminerà il mese seguente, cercherà di ben figurare per trovarsi un'altra macchina. Sabato 30 aprile 1994  il pilota austriaco mentre percorre un giro lanciato per migliorare il suo 26esimo tempo, in prossimità del Tamburello,  subisce il distacco dell'ala anteriore della sua Simtek,  perdendo così aderenza  e  non riuscendo a sterzare si schianta alla curva seguente la " Villeneuve " a 315 Kmh . Ratzenberger  quando viene raggiunto dai soccorsi è in condizione disperate, ha una frattura alla base del cranio ; cercano di rianimarlo in tutti modi, lo caricano sull'elicottero per portarlo in ospedale a Bologna, ma quando vi arriva muore poco dopo. Il mondo della Formula Uno, si trova dopo otto anni ( incidente a De Angelis a Le Castellet ) davanti allo specchio della morte, i piloti sono sconvolti e preoccupati , ma lo show anche davanti alla tragedia deve continuare. Domenica 1 maggio 1994  Ayrton Senna , è teso come non mai, il suo sguardo è laconico, parte in Pole Position e deve vincere, se vuole recuperare terreno in classifica. Alla partenza la Benetton di JJ Letho  rimane ferma e viene tamponata dalla Lotus di Lamy, i detriti volano in pista ed una ruota finisce tra il pubblico creando il panico; entra la safety car per permettere  la pulizia della pista,  Senna è al comando davanti a Schumacher seguiti dal resto delle vetture. La corsa riprende normalmente ma al quinto giro, la Williams del pilota brasiliano esce di pista alla curva del Tamburello, sbatte a 211 Kmh contro il muro e rimbalza nella sabbia . Ayrton Senna è ferito gravemente, un braccetto della sospensione anteriore destra staccatosi nell'urto, penetra il casco sopra l'occhio destro, causandogli gravissime lesioni cerebrali. Ayrton ripercorre lo stesso ultimo viaggio fatto da Roland il giorno prima; il gran premio è finito con un'altra vittoria di Schumacher, ma non interessa a nessuno. Tutto il mondo  aspetta  dall'ospedale notizie sulle condizioni di Senna, ma alle 18.40 il campione brasiliano  morirà . Il mite e sorridente Ratzenberger e la leggenda Senna uniti dal destino beffardo delle corse, a distanza di vent'anni continuano a correre tra le curve del cielo, inseguendo i loro sogni e lasciando un ricordo indelebile nei cuori della gente .

Senna