giovedì 16 gennaio 2014

Il mestiere del pilota - Piercarlo Ghinzani

Nel luglio di trent'anni fa Piercarlo Ghinzani compiva un'impresa straordinaria, complice un gran premio emozionante sul cittadino di Dallas. Una gara salita agli onori della cronaca per un'indomito Nigel Mansell, che cadde a terra stremato mentre spingeva al traguardo  la sua Lotus, nel tentativo disperato di conquistare un prezioso sesto posto ( dopo essere stato al comando per buona parte della corsa ). Il " Ghinza "  ( come lo chiamano nell'ambiente ) al volante dell'Osella quel  giorno  sfodera una prestazione superba e di classe; ( complice una vettura stranamente affidabile e delle gomme Pirelli in stato di grazia ) mentre gli altri via via cadono nelle trappole dell'anomalo asfalto texano, conquista un preziosissimo quinto posto ( suo miglior risultato in F1 ), condito da due punti vitali per la squadra piemontese . La carriera di Piercarlo  era cominciata con grandi sacrifici  il decennio precedente , ( come lui stesso ci racconta nell'intervista qui sotto ) dalle formule minori nazionali fino ad arrivare al trionfo nella Formula 3 europea nel 1977 ed  alla vittoria della serie italiana nel

Il Ghinza sulla Lancia Lc1
 1979. Il suo futuro ormai è ben delineato, nel 1981 arriva il debutto in F1 ( al gp del Belgio sempre con l'Osella ) e corre da protagonista assoluto il mondiale Endurance ( Marche ) con lo squadrone Lancia Martini ( gestito da Fiorio, dividendo l'abitacolo con Patrese, Cheever, Alboreto e De Cesaris ),  contribuendo in maniera determinante alla conquista del Mondiale 1981. Dal 1983  corre in pianta stabile in Formula 1 guidando per Osella, Toleman, la mitica Ligier, Zakspeed, concludendo la propria esperienza  ancora all'Osella nel 1989. Putroppo se in Formula 1 non ha potuto disporre di vetture performanti per dimostrare il proprio talento, il suo nome viene ancora ricordato per i successi nelle gare di durata. ( il binomio Ghinzani - Lancia è storia delle corse ) Tra  cui spiccano la vittoria alla 1000 km del Mugello ( in coppia con il compianto Michele Alboreto ) ed il prestigioso successo nella 1000 km del Fuji ( ottenuto  assieme a Paolo Barilla, che fu l'ultima vittoria per la fenomenale e pericolosa Porsche 956 ). Ma ora eccoci all'intervista

Intervista a Piercarlo Ghinzani

 
Piercarlo Ghinzani e l'Osella al gp di Dallas del 1984

Oggi domedacorsa ha la fortuna ed il piacere di parlare con l'ex pilota di F.1 Piercarlo Ghinzani


- Che sensazione si prova a vincere e soprattutto a diventare campione del mondo ?

Il raggiungimento di un titolo è una grandissima emozione, con esso si corona l'essenza di uomo ed atleta. Rispetto ad una singola vittoria, è la certificazione di una spiccata qualità; dopo di ciò non vi sono più dubbi e quando si è piloti professionisti, il raggiungimento di un simile obiettivo, certifica il proprio valore sul mercato e permette di far spiccare il volo alla propria carriera.

Un primo piano di Ghinzani
- Cosa si prova a guidare in Formula Uno ?


Correre in Formula 1 significa essere tra i migliori 20 piloti al mondo, pilotare una monoposto da gran premio è come per un pilota di aerei pilotare uno Space Shuttle, è come per un nuotatore attraversare il Canale di Sicilia. Le F1 danno fantastiche emozioni per le loro prestazioni sopra la media : ad esempio per l'accellerazione bruciante, nella tenuta di strada e per la velocità estreme ben differenti dalle auto di serie. Guidarla è come domare un cavallo selvaggio, da grandi sensazioni.

- Qual'è il suo circuito preferito ?
 
Senza dubbio Monza, non solo perché è il circuito di casa. Lì ho ottenuto grandi risultati e vittorie, in tutte le gare che vi ho disputato ( dalle formule minori alla Formula 1 ). Ho grande rammarico per il podio sfumato in F1 nel 1984, con l'Osella motorizzata Alfa a 3 giri dalla conclusione ero terzo, dietro a Lauda su McLaren ed Alboreto su Ferrari,  finì la benzina  e fui costretto al ritiro.

- Chi è il pilota più forte e quello che ha stimato di più in tanti anni di corse ?
 
Per avere un metro di giudizio obiettivo, bisognava disporre di vetture competitive, ed io purtroppo non ne ho mai avute. D'altronde nelle formule minori battevo regolarmente gente come Prost, Alboreto ed il mio compagno di squadra, che era Nelson Piquet; loro hanno avuto altre opportunità e come si dice comunemente " il loro treno è passato al momento giusto ". Comunque facendo qualche nome dico: per lo spettacolo offerto alla guida Gilles Villeneuve, mentre per la concretezza nell'ottenere risultati e per lo stile di guida dico Ayrton Senna, Alain Prost e  Michael Schumacher.

- Ci dica qualche parola sull'Ing. Chiti, Cesare Fiorio, Enzo Osella, Guy Ligier e Jean Marie Balestre ?

Sono tutti personaggi che hanno fatto la storia del nostro sport ed io li conosco molto bene,

Carlo Chiti ( ingegnere capo progettista dell'Alfa Romeo in F1 ) : Un'uomo da mille promesse, mi chiamò all'inizio del 1979 per correre la F.3 italiana con l'Alfa Euroracing. L'obiettivo era quello di sviluppare i motori per la F.3 e poi entrare nell'orbita del progetto Alfa Formula 1, vinsi il campionato al primo colpo con 7 vittorie su 8 gare. Se le premesse di quella stagione furono più che mantenute, le promesse fatte dall'ingegnere furono del tutto disattese.

Cesare Fiorio ( direttore sportivo della Lancia e della Ferrari ) : Grande uomo e valorizzatore di talenti; ebbe il merito di recuperare in Italia piloti, tecnici, sponsor . Vinse tutto quello che c'era da vincere, su pista con la mitica Lancia Beta Montecarlo e le barchette LC1 ed LC2 motorizzata Ferrari e nei rally con la Lancia 037, Delta S4 ed HF  Integrale.

Guy Ligier ( Fondatore e Patron dell'omonima Scuderia ) : Grande personaggio, ex rugbista di ottimo livello ed amico personale dell'ex  presidente francese Mitterrand. Era il Ferrari di Francia, conservo un bellissimo ricordo dei momenti passati in pista con lui.

Enzo Osella ( titolare dell'Osella Corse ) : Lo chiamavo affettuosamente " Ercolino sempre in piedi ", è stato un gigante che ha combattuto contro i colossi delle F1, arrivandovi dalle vittorie ottenute nelle Cronoscalate ed in Formula 2. Osella è un'uomo di grande coraggio, che partecipò per 10 anni nel massimo campionato con budget esigui, resistendo anche nelle difficoltà finanziarie.

J. M. Balestre ( ex presidente della Federazione internazionale dell'automobile ) : All' inizio del '79 vinsi a Vallelunga in una gara dell'europeo di F3, davanti a Prost ed Alboreto. Balestre venne da me e mi disse senza tanti giri di parole " Ghinzani tu hai troppa esperienza, con le tue vittorie stai rovinando la carriera degli altri giovani talenti. Quindi dalle prossime gare non assegnerò più i punti in classifica a te ed al tuo team " . Mi ritrovai così a dover abbandonare il campionato europeo, disputando il campionato italiano e ricominciando per l'ennesima volta la scalata verso la F1.

- Per concludere la sua carriera è stata come " Davide contro Golia " ?
 
Sono partito da Calusco ( piccolo centro in  provincia di Bergamo ) dalla piccola autofficina di mio padre, senza appoggi politici e finanziari. Sono stato molto fortunato per l'esperienza che ho vissuto, è stato  un mezzo miracolo, un po' come  " Davide che sfida Golia ", così come la grande impresa ottenuta,  in quel torrido pomeriggio di trent'anni fa  a Dallas, arrivando quinto con l'Osella in F1. Colgo quindi l'occasione per ringraziare di cuore tutti quelli che mi hanno dato una mano, piccola o grande che sia ed in particolare la gente di Calusco d'Adda per la passione ed affetto, con cui mi hanno seguito in questa splendida avventura.

domedacorsa ringrazia  per la disponibilità e gentilezza Piercarlo Ghinzani







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